Una vicenda che dura da vent’anni a Borgone Forse sta per essere scritta la parola fine ad una vicenda ormai ventennale che affonda le sue radici nella progettazione e costruzione della A32 Torino : Bardonecchia.
Nel luglio 1990 venne, infatti, siglato un protocollo d’Intesa tra Comune di Borgone e Sitaf a seguito dell’interferenza del tracciato sul territorio di Borgone.
In esso Sitaf si impegnava alla realizzazione di una serie di interventi, finalizzati al ripristino della sponda in sinistra orografica della Dora in corrispondenza del Viadotto Valentino, la realizzazione di una strada interpoderale di accesso ai fondi rimasti interclusi dalla costruzione dello svincolo di Borgone, il ripristino del canale irriguo “San Valeriano”, la bonifica dei terreni siti in adiacenza ai manufatti autostradali, il ripristino dei termini di confine e la posa di barriere antirumore.
A tali impegni se ne era aggiunto uno ulteriore cui Sitaf aveva aderito finalizzato all’utilizzo da parte del Comune della condotta di smaltimento delle acque della piattaforma autostradale per conferire le acque provenienti dalla costruenda area industriale in località Vernetti.
Su quest’ultimo punto, poi, il sopravvenire della realizzazione dell’acquedotto di Valle aveva costretto la Sitaf a ripensare ad una diversa soluzione compatibile con l’orografia del territorio per la raccolta delle acque di scolo dall’autostrada, lasciando peraltro al Comune la possibilità di utilizzare l’impianto già realizzato per lo smaltimento delle acque provenienti dalla zona industriale.
Ora il Consiglio ha dunque potuto approvare il testo della transazione in cui si dà atto a Sitaf di aver realizzato tutte le opere a suo tempo previste dal Protocollo. Nel contempo la Società si impegna a rilevare i valori acustici di tutta la tratta della A32, integrando e completando le mappe di rumore esistenti ed a realizzare eventuali interventi di mitigazione acustica.
Inoltre Sitaf dà la disponibilità a risolvere eventuali ulteriori problematiche legate alla autostrada che dovessero insorgere con i privati.
Infine Sitaf corrisponde al Comune un importo una tantum di 40 mila euro necessario per il completamento di lavori presso l’impianto provvisorio di raccolta e smaltimento acque, che diverrà definitivo a servizio dell’area industriale, nonché per la copertura degli oneri relativi alla volturazione del contratto di fornitura in capo al Comune.
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