Automobilismo

Enzo Osella: un nome, un mito (su 4 ruote)

Nostra intervista ad un personaggio piemontese “storico” delle corse automobilistiche Osella nasce, automobilisticamente parlando, nel 1965, quando dopo l’esperienza in Abarth si mette in proprio.
L’azienda Osella inizia a costruire sia vetture formula che prototipi, ed è soprattutto con questi che si crea subito una solida base. Un esempio è la PA5 del ‘77, una vettura che ancora oggi nelle gare riservate alle storiche o negli slalom domina, o ancora la PA9 dell’83, vincitrice di 5 titoli europei consecutivi di velocità  in montagna con Mauro Nesti. Non dimentichiamo agli inizi degli anni ‘80 le vittorie in pista con le PA7 e 8 pilotate da Lella Lombardi e Giorgio Francia, in particolare la 1000Km di Monza del 1981 valida per il mondiale prototipi.Nelle formule dopo i buoni risultati del 79 con Cheever, è l’occasione per il gran salto in Formula 1 dove la Osella resisterà  per 11 anni.
Ma sono i prototipi il suo “regno” naturale, le barchette sport biposto da pista e montagna. Nel ‘92 la sede del team si sposta da Volpiano ad Atella (PZ) in questa factory dotata di galleria del vento sono nate le attuali PA20 e 21 nelle varie versioni, fino alla recente e già  plurivittoriosa FA30 che con Faggioli ha già  conquistato l’Europeo Montagna 2009.

Osella, ci racconti la sua presenza qui a Cesana
“Devo dire che sono stato invitato, hanno pensato di fare questa manifestazione dopo la gara delle storiche e mi è sembrata una cosa positiva interessante, difatti mi sembra che la manifestazione piaccia. In italia è una delle prime mentre invece in Inghilterra sovente fanno di questi week-end, così se non altro la gente può vedere queste macchine che se no sono sempre in cantina e nessuno le vede”

Infatti sono visibili solo quando c’è qualche gara, e ce ne sono sempre di meno
“Qui in piemonte siamo sotto zero purtroppo, bisognerebbe veramente riuscire di nuovo a combinare qualcosa, fare qualche gara, insomma la gente è appassionata di queste gare qui.
Io poi vedo, girando in Europa, ma anche in Italia, che le gare in montagna sono seguite, ma tantissimo, la gente ne approfitta anche per fare il week-end quindi bisognerebbe proprio che le istituzioni dessero una mano per ricominciare come un tempo”

La tradizione c’è
“Il piemonte aveva tantissime gare si potrebbe ricominciare a fare qualcosa, in sicurezza, con tutti i crismi, non sarebbe male, anche perché darebbe lavoro, e non poco ad un settore che ha tutto un indotto dietro che pulsa e si dà  da fare quindi peccato lasciarlo perdere”

Ci sono molte macchine “sue” qui, specialmente recenti
“Quelle di questo spazio sono tutte recenti (siamo nel box Osella, n.d.r.), quelle d’epoca noi le seguiamo ancora poco poco per non dire quasi niente ma è intenzione nostra nel giro di un paio di anni di creare un nucleo che segua le storiche quindi forse da quel momento li saremo pi๠addentro a quel tipo di macchina, e devo dire che è un bel settore e va curato di pi๔

Le Osella in giro sono tante
“Eh, abbiamo fatto oltre 500 macchine (tra i vari tipi di sport, prototipi, per la pista e la montagna, n.d.r.)”

Osella è oggi nei campionati europeo ed italiano di velocità  in montagna, con bei risultati
“Si quest’anno non vanno male i risultati, abbiamo fatto quella FA30 lì, che ci ha dato una risposta addirittura inaspettata e quindi è in testa sia nell’europeo che nell’italiano. E’ un peccato che oggi, Simone Faggioli che è in testa all’europeo sia all’estero per una gara se no sarebbe venuto qui”

E’ quindi un periodo positivo
“Direi di si, non sono comunque tempi di vacche grasse, bisogna dirlo, sono momenti particolarmente difficili, non solo in Italia ma in tutta Europa, quindi bisogna andare con i piedi di piombo, in fondo non si può fare chissa che cosa però bisogna in qualche modo andare avanti”

Prospettive
“L’evoluzione di questa vettura, la PA21 evo che è a metà  percorso, quindi c’è ancora tanto da lavorare perché lei va in pista e non è ancora a punto, quindi abbiamo questo compito, e a settembre la vogliamo mettere anche in salita, quindi adesso siamo tutti concentrati li”

La FA30
“La “30” sta andando bene, ha una serie di sviluppi anche lei da portare avanti e lo facciamo per gradi con tranquillità  visto che, insomma, sembra che al momento accontenti chiunque la guida”

Che impressione fa venire qui alla Cesana-Sestriere che ha visto tante volte vincere una vettura Osella
“Un po’ di nostalgia c’è anche perché non si riesce a capire perché non possa tornare ad essere una gara valida per il campionato velocità , avrebbe tutti i numeri per fare bene, purtroppo dipende molto dalle federazioni dagli sponsor e qualche volta dalla volontà  quindi purtroppo non spetta a noi spingere troppo su questo settore, ma c’è anche la Susa-Moncenisio che poteva essere una buona gara, è una delle pi๠vecchie d’Europa (anzi del mondo. n.d.r.), abbandonata pure lei”

Le istituzioni dovrebbero fare qualcosa per queste due gare che hanno il loro spazio non solo nella tradizione locale ma in quella italiana
“Non si capisce perché proprio noi in piemonte, la patria dell’automobile si debba essere indietro rispetto ad altri, incomprensibile. Non abbiamo una pista, avevamo Casale, ora non pià¹. E tutto questo darebbe lavoro, non è che uno dice, creiamo una passività , si deve creare qualcosa che addirittura crei motivi di lavoro per molti. Speriamo” Enzo Osella, tra Marco Didaio e Pasquale Irlando dietro la FA30 (Foto Vito Aloisio)

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