E’ costato 9 milioni di euro, ma non è mai stato utilizzato dopo i Giochi. Per Torino 2006 ha ospitato solo 6 giorni di gare SAUZE D’OULX – Finalmente dopo sei anni di attesa sono stati smontati i pali della pista olimpica del Freestyle, costata oltre 9 milioni di euro, utilizzata solo per 6 giorni durante i Giochi di Torino 2006, e chiusa da oltre 6 anni. Il Comune ha risolto il contenzioso con l’azienda che aveva realizzato l’opera, la ditta Lorenzo Cerutti, ricevendo da quest’ultima i soldi per effettuare lo smantellamento dei pali di illuminazione e dei relativi fari, oltre alle operazioni di sistemazione della strada d’accesso.
Il tutto per una spesa complessiva di 18.755 euro. Le questioni risalgono ancora al 2010, quando il Comune divenne proprietario dell’impianto: l’avvocato Olaf Oddenino, per conto dell’amministrazione comunale, fece causa alla ditta di Lorenzo Cerutti, che nel 2003 aveva vinto il bando di gara per la costruzione della pista. Secondo il Comune, infatti, le opere realizzate presso il sito olimpico “presentavano gravi fenomeni degenerativi a livello strutturale, dipesi da una superficiale costruzione (…) essendo trascorsi solo 4 anni dall’evento olmpico”.