Venerdì 10 ottobre l’incontro a Novalesa tra i rappresentanti di tredici musei da tre paesi europei. Direttori e rappresentanti di pi๠di tredici musei dell’arco alpino occidentale, provenienti da Francia, Svizzera e Italia si sono incontrati venerdì 10 ottobre presso l’Abbazia di Novalesa. Oggetto della riunione era una giornata di studio organizzata dal Centro Culturale diocesano sulla valorizzazione di un patrimonio comune a tutte queste istituzioni, le antiche sculture lignee. Queste rappresentano infatti la parte pi๠caratteristica della tradizione artistica tipica delle Alpi e meritano di avere una adeguata valorizzazione. Il solo Sistema Museale Diocesano segusino conserva nelle diverse sedi museali e cappelle, decine di statue; ciascuna di esse è un racconto di influenze artistiche, metodi di lavorazione e materiali, modalità raffigurative, profondamente differenti, che dipendono dalla storia dei luoghi e delle persone che vi sono passate o vi hanno vissuto. Dalle antiche sale del monastero benedettino ai piedi del Moncenisio, i rappresentanti dei musei hanno guardato al futuro di questo patrimonio. La giornata novalicense è infatti uno dei tre incontri che ogni anno i musei dell’arco alpino fanno per scambiarsi idee, avviare progetti, discutere le prospettive di un tesoro artistico sconosciuto ai pià¹, ma che rappresenta uno dei prodotti pi๠tipici delle Alpi. Uniti, i musei vorrebbero cercare di capire se si può valorizzare tutto questo patrimonio, anche riuscendo a coinvolgere persone interessate allo studio della scultura lignea alpina. Un settore che merita di essere valorizzato e vorremmo davvero poterne incentivare la conoscenza I promotori dell’incontro sottolineano che “è un fatto davvero significativo che musei di tre paesi diversi si incontrino e avviino un discorso comune intorno a ciò che unisce le culture di differenti paesi”. Da Zurigo a Susa, da Annecy a Lione, questi incontri potrebbero sfociare in progetti innovativi: si ipotizza, ad esempio, di rendere possibile ai visitatori di un museo la visita virtuale da stanza apposite di statue esposte a centinaia di chilometri di distanza, nelle terre che le hanno prodotte. Questo perchè l’area alpina, con le caratteristiche specifiche dei diversi versanti e popolazioni che le hanno abitate, si è sviluppata lungo gli assi che da millenni tengono unita l’Europa. Popolazioni, culture, arte diversissime, si sono incontrate in zone come la Valle di Susa, la Valle d’Aosta, il Vallese svizzero. I frutti di questi incontri sono proprio oggetti d’arte come queste statue lignee che, a distanza di secoli, raccontano ancora una storia non locale, ma europea.
Cultura
15 Ottobre 2008