500.000 euro per Giaveno, Coazze, Meana, Rosta e Buttigliera, ma senza rispettare le classifiche regionali di rischio “L’ORO di…Napoli”, circa 500.000 euro arrivati da Roma a fine 2010 a favore di alcune scuole di Val Susa e Val Sangone grazie all’interessamento del parlamentare giavenese, non piace al Pd, perché non rispetta le graduatorie regionali sui livelli di rischio degli edifici. Hanno usufruito di questi fondi cinque paesi: Giaveno, Coazze, Meana, Buttigliera e Rosta, tutti paesi guidati da sindaci del Pdl, o comunque vicini al centrodestra.
Il parlamentare Esposito e il consigliere regionale Placido hanno sollevato la questione sull’erogazione dei fondi destinati agli edifici scolastici, decisi direttamente dal Parlamento. Non ci sono solo le “nostre” scuole, ma anche istituti di altre parti del Piemonte, sempre grazie all’interessamento di parlamentari della zona. Si tratta di un’iniziativa di cui La Valsusa aveva dato notizia a fine dicembre 2010 (vedi n° 46, pagina 1): “Cinquecentocinquantamila euro che l’onorevole Osvaldo Napoli ha “conquistato” tra i fondi che il Parlamento destina agli interventi specifici sul territorio – scrivevamo sul nostro giornale – denari a fondo perduto che valgono doppio in quest’epoca di tagli ai trasferimenti statali.
Risorse, poi, particolarmente significative perché indirizzate agli interventi sulle scuole”. C’è solo un piccolo problema: questi soldi provenienti dal Parlamento sono arrivati ad alcuni Comuni della Valle, così come ad altre scuole del Piemonte, senza tener conto della graduatoria da cui risulta il livello di rischio, e senza coinvolgere gli enti locali. Quindi, secondo il Pd, “secondo una logica meramente clientelare”. Dopo la tragedia del liceo Darwin venne siglato un accordo tra il Ministero, le Regioni e gli enti locali per una mappatura completa degli edifici scolastici, con una graduatoria del livello di rischio. Furono definiti 82 interventi nelle scuole del Piemonte, ma ad oggi non è stato fatto ancora niente.
Ma non solo: la Regione è stata scavalcata nell’individuazione delle scuole dove intervenire, e la scelta è stata fatta dalle Commissioni Parlamentari, a Roma.
Risultato concreto? I fondi sono stati stanziati ignorando la graduatoria (e quindi i livelli di rischio) delle scuole redatta dalla Regione. E così troviamo, tra i vari casi elencati dal Pd, proprio gli istituti “aiutati” dall’onorevole Napoli, che a dicembre commentava così l’operazione sul nostro giornale: “Questi fondi assumo un particolare significato perché la sicurezza delle scuole è un tema centrale e decisivo. Interventi, in tempi di Patto di Stabilità, che i Comuni hanno spesso difficoltà a realizzare”.
Per una risposta sul caso sollevato del Pd, e sulle accuse di contributi “clientelari”, abbiamo nuovamente interpellato il parlamentare di Giaveno, che però preferisce non replicare: “Non mi interessa rispondere a Esposito e Placido, non ho niente da dire su questa vicenda”. Per la cronaca, ricordiamo i contributi erogati grazie all’impegno di Napoli: a Giaveno 200 mila euro per l’Istituto Pacchiotti, che ospita alcune aule dell’Istituto Pascal. Ma il Pacchiotti non è neanche presente nella graduatoria della Regione sulle scuole a rischio.
Stesso caso per la scuola di Cesana (40 mila euro), che non appare in elenco. Meana ha invece ricevuto 30 mila euro nonostante abbia un punteggio di 5 su 178; Buttigliera ne ha presi 50 mila con un punteggio 9; Anche Rosta ne ha incassati 50 mila euro con un punteggio di 52. Tornando in Val Sangone, pure Coazze ha ottenuto 150 mila euro con un punteggio di 72.
Paradossalmente, le tre scuole del Piemonte che presentano il punteggio più alto in graduatoria, e che quindi hanno gli edifici più a rischio, ad oggi non hanno ricevuto neanche un euro di contributo: quella di Bene Vagienna (Cn), e gli istituti di Torino “Guarini” e “Casale” e “Boncompagni”.