È mancato Marcello Gandini. Classe 1938, era considerato uno dei maggiori stilisti dell’auto.
È stato per 15 anni responsabile del centro stile Bertone, fino al 1980 quando proseguì la sua attività in proprio.
Dalla sua matita sono nate vetture iconiche come le Lamborghini Miura e Countach, l’Alfa Romeo Montreal, la Lancia Stratos, la Fiat X1/9 e la Ferrari Dino GT4 per citarne solo alcune.
Da oltre quarant’anni viveva nella borgata Grange di Rivera, alla Gran Vigna, un antico edificio che aveva ristrutturato per trasformarlo in abitazione e studio. Amava questo luogo, molto appartato, e che gli permetteva, uscendo di casa, di fare passeggiate lungo le pendici del Musinè, alla ricerca dell’ispirazione.
Anche se, come raccontava, i momenti più creativi erano di notte, quando tutto è silenzio e le idee si tramutano in disegni in modo quasi automatico.
Gandini è sempre stato schivo, forse un po’ timido, e ha sempre preferito rimanere lontano dai riflettori.
Nel 2019 il Museo dell’Auto di Torino gli dedicò una mostra dal titolo significativo “Marcello Gandini, genio nascosto” che riscosse tanto successo.
Non amava parlare troppo delle sue creature. Alla domanda quale sia delle sue auto la preferita, la risposta era “la prossima”!
A gennaio il Politecnico di Torino gli aveva conferito la laurea honoris causa in Ingegneria Meccanica, un giusto riconoscimento per un uomo che ha fatto la storia del design.
I funerali saranno celebrati venerdì 15 marzo alle ore 14.30 nella Chiesa di S. Stefano a Rivera di Almese.
M.A.