Una chiesa gremita con gente in piedi e tante persone sul sagrato della parrocchia San Martino per i funerali di Espedito Palmieri che si sono svolti sabato pomeriggio.
Conosciutissimo non soltanto nel suo quartiere, il Sassetto, ma in tutta Alpignano, Spidy, così lo chiamavano tutti, aveva 77 anni e la sua vita è stata caratterizzata dal volontariato e dall’impegno nell’associazionismo come ha ricordato il parroco don Pierantonio Garbiglia durante l’omelia: “Si è dato da fare in prima persona, non ha delegato e ha cercato di rendere Alpignano più bella”.
La figlia Monica ha ricordato il papà: “Per noi c’eri sempre, sei stato un grande papà e un grande nonno”. E poi, con la voce rotta dal pianto, ha ripercorso questi ultimi mesi: “Ti abbiamo coccolato tanto e ci hai sempre ricompensato con il tuo sorriso”.
Anche il nipote Steven ha avuto parole di affetto per lo zio: “Tutta la nostra grande famiglia sapeva che poteva sempre contare su di te”.
Non si può parlare di Spidy senza parlare del Palio dij Cossòt: per anni è stato l’abà di Borgo Sassetto e soltanto quando la malattia si è fatta sentire ha ceduto il testimone ma il suo cuore batteva sempre forte per i vari appuntamenti di luglio. Due anni fa un regalo enorme: la conquista del Palio. Un regalo immenso per Spidy. Lo stendardo conquistato dal Borgo Sassetto insieme agli stendardi dei quattro borghi lo hanno accompagnato durante le esequie. Ciao “abà”, ciao Spidy.
Articolo su La Valsusa di giovedì 17 aprile