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Anche l’olio valsusino presente alle ATP Finals

TORINO – Oli torinesi promossi a pieni voti da Evo School e Coldiretti Torino. E tra questi anche l’olio valsusino dell’azienda agricola Agriforest di Almese di Giuliano Bosio.

Tra gli eventi collaterali delle Nitto Atp Finals Coldiretti Torino ha organizzato mercoledì 15 novembre un evento dedicato alla promozione dell’olio della provincia di Torino.

A Casa Gusto, con il contributo della Camera di Commercio, si è così svolta la degustazione guidata di oli, dal titolo: “La sorpresa dell’olio torinese”.

Grazie alla guida esperta di Antonio Capone della Evo School di Unaprol, il Consorzio olivicolo italiano della famiglia Coldiretti, 50 persone hanno assaggiato oli prodotti in un territorio, quello torinese, che fino a pochi anni fa non aveva ulivi. 

Il commento del presidente di Coldiretti Torino Bruno Mecca Cici: “Coldiretti incoraggia da sempre l’innovazione in agricoltura. Per questo non potevamo non cogliere l’opportunità delle finali del campionato di tennis più importante del mondo per fare conoscere questa novità incredibile dell’olio prodotto sulle fasce pedemontane e collinari di un territorio come il nostro che non ha mai prodotto olive. Anche questo è un segno del cambiamento climatico, un fenomeno nuovo che ci prepariamo a governare sostenendo la produzione di un olio di qualità che sperimenta varietà e metodi di coltivazione che meglio si adattano alle nostre caratteristiche ambientali”.

Alla degustazione è intervenuto Fulvio Castagna, presidente dell’Associazione piemontese olivicoltori che conta circa 300 iscritti e che ha portato oli della collina morenica ovest di Ivrea tra cui un blend e un olio monocultivar da olive Leccio del Corno.

Fulvio Castagna fa il punto sull’olio del Torinese: “Come torinesi arriviamo ultimi tra i territori italiani dell’olio extravergine. Ma proprio perché arriviamo dopo la lunga tradizione degli altri territori italiani abbiamo fatto tesoro dell’esperienza e soprattutto abbiamo sperimentato le varietà e le zone di esposizione che meglio si adattano al clima sempre più caldo ma dove ci sono sempre le incognite delle gelate e dei picchi di freddo”.

Questa olivicoltura di adattamento, moderna proprio perché non deve rispettare nessuna tradizione agricola, è stata testimoniata dagli oli e dalle esperienze dell’azienda agricola “Agriforest” di Almese che produce olio sul versante morenico esposto a sud all’imbocco della valle di Susa; dell’azienda agricola “La Mimosa”, sulle colline di Pinerolo; dall’azienda sulle colline di Bricherasio “Salfrutta” che oltre i kiwi ora produce anche olio; dall’agriturismo “La Civignola” sulle colline di Casalborgone, che oltre a quella delle nocciole ha intrapreso la strada dell’olio; dall’Azienda agricola “La Turna” di Settimo Vittone all’imbocco con la valle d’Aosta; all’azienda agricola Buemi di Piverone sulla Serra d’Ivrea.

In provincia di Torino sono 33 gli ettari destinati all’olivicoltura da olio. La produzione è di circa 1300 quintali di olive appartenenti a una dozzina di cultivar diverse resistenti alle gelate. Da questa produzione si ricavano 19.500 litri di olio extravergine.

Luca Giai

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