L’area di Monte Cuneo è da alcune settimane al centro di importanti ricerche dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“La finalità è quella di ricostruire l’assetto geologico profondo dell’area e di comprendere meglio i meccanismi di innesco dei terremoti profondi” spiega l’assessore all’ambiente Stefano Ditella.
Si tratta infatti di una zona unica nelle Alpi in quanto costituita da rocce formatesi all’interno del mantello. Il progetto prevede prove di sismica attiva e passiva con tecniche non invasive. La prima parte, di sismica passiva (sfrutta le piccole oscillazioni elastiche del terreno indotte da eventi naturali), si è tenuta in dicembre, con la posa di circa duecento sensori seguita dal monitoraggio. Nei prossimi giorni i sensori verranno ritirati e verrà avviata l’analisi dei dati.
Servizio su La Valsusa del 19 gennaio.