Bussoleno

Bussoleno, i platani del Lungo Dora possono essere salvati

Lo dice il progetto dell’Aipo e l’ingegnere Zanichelli. Ospitiamo un contributo della giornalista torinese Antonella Romeo  

Una domenica di maggio ero a Bussoleno, c’era la festa del “vino critico” (“Critical Wine”) e nella strada pedonale del paese vecchio ho incrociato un banchetto che raccoglieva delle firme per tutelare nove platani centenari del lungo Dora, quelli che il mattino gettano la loro ombra sulle mura e sulla torre medievale. Sono venuta così a sapere di questa questione. Sto facendo una ricerca a Torino su alcune vicende che vedono i cittadini opporsi ai progetti dell’amministrazione pubblica riguardo al verde urbano e ho deciso di approfondire anche la vicenda di Bussoleno. Ho chiesto sia al Comune, sia all’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo) la possibilità di visionare i documenti principali, il progetto del consolidamento sponde Dora Riparia e l’analisi sullo stato di salute dei platani di Bussoleno. Da Parma, dove ha sede l’Aipo, infine mi sono arrivati i due documenti richiesti. Con grande gentilezza e disponibilità Gianluca Zanichelli, l’ingegnere che ha firmato nel 2019 il progetto definitivo, ha anche risposto telefonicamente a qualche richiesta di chiarimento in merito al progetto. Dopo aver vissuto in Piemonte, Zanichelli è tornato a vivere in Emilia, dove dirige l’Aipo nazionale. Il Comune aveva commissionato una relazione tecnica sui nove platani. Lo studio Agrario che ha sede legale a Bussoleno, in data 23 gennaio redige la relazione e allega nove schede, una per ogni esemplare. Sotto la voce “aspettativa di vita” per cinque di loro la risposta è BUONA, (si consiglia un nuovo controllo in tre anni), per uno SCARSA (un controllo fra due anni). Solo tre su nove seconda la relazione sarebbero da abbattere. La relazione ricorda che il vento del dicembre 2023 «ha determinato la rottura di una branca principale» di un esemplare. Ma non uno di quelli annoverati fra i tre da abbattere. Alla pagina 5 sotto il titolo “Interferenze delle opere in progetto con le alberature” si legge: «i lavori previsti interferiscono sicuramente con l’apparato radicale. Gli interventi di scavo determineranno […] la recisione delle radici principali, che porteranno ad una considerevole riduzione della stabilità e della vitalità degli alberi, a valori tali da determinarne la morte o lo schianto». Eppure alla pagina 12 del progetto dell’Aipo si legge: «Con particolare riferimento ai platani presenti in corrispondenza dell’intervento n. 9 [quello del lungo Dora Gastaldi a Bussoleno n.d.r.], si segnala come le opere in progetto siano state definite in modo da annullare qualsiasi interferenza con le piante esistenti: in particolare in corrispondenza dei platani verranno eseguite locali modifiche delle opere fondazionali previste in progetto, in modo da evitare qualsiasi interferenza con l’apparato radicale esistente. Sarà onere dell’Impresa provvedere alla adozione di tutti gli accorgimenti necessari per evitare qualsiasi danneggiamento agli individui esistenti». Più avanti a pagina 37 si entra nel merito del lavoro di rialzo del marciapiede: «Con l’obiettivo di mantenere costante la differenza di quota tra il piano di calpestio del marciapiede e la sommità del nuovo muro arginale, preservando pertanto la visuale sul fiume ai pedoni, si prevede la realizzazione di un marciapiede lungo la strada, che sarà munito (verso valle) di un secondo gradino per consentirne il graduale rialzo. La soluzione del marciapiede è stata studiata in modo da preservare l’apparato radicale e la base dei platani esistenti». I platani del lungo Dora Gastaldi quindi non vengono mai considerati nel progetto un’interferenza. Lo è invece il collettore fognario che si trova in alveo ai piedi della sponda destra. Tale collettore «verrà ricollocato al centro della strada lungo Dora, per evitare la interferenza con i platani esistenti e che non potranno essere abbattuti». Insomma in tre punti diversi del progetto si menzionano i platani, sempre sottolineando la loro salvaguardia. Questi lavori da realizzare nel Comune di Bussoleno, parte di un progetto originario più complessivo che si sta realizzando lungo tutto il corso della Dora Riparia, sono stati finanziati nel lontano 2008. Per l’ingegnere Zanichelli, attuale responsabile di tutto il corso del Po e dei suoi affluenti, sono quasi un ricordo lontano. È consapevole che il lavori siano stati bloccati per via dei platani. Ma per l’Aipo è cambiato idee riguardo gli alberi? «Siamo rimasti col parere del Comune», dice Zanichelli. Evidentemente un parere negativo se lui aggiunge che «sarebbe inutile complicare i lavori per tenere in vita alberi che un vento forte potrebbe abbattere». E ammette di non poter escludere durante lo scavo qualche radice possa essere toccata. Insomma sarebbe assurdo faticare per tenerli in piedi per poi tagliarli a tempi brevi. L’abbattimento dei platani, nel caso avvenisse durante i lavori dell’Aipo, sarebbe a carico del progetto. Ma Zanichelli ribadisce a voce quanto scritto nel progetto che «quegli alberi possono essere preservati, scavando a sezioni, puntellando lo scavo, per il muretto a gravità che non avrà fondazioni profonde, un metro, un metro e mezzo massimo. È qualcosa che certo si può fare, pur essendo il lavoro più oneroso e lungo, ma facciamo cose ben più complesse. Questo non mi preoccupa, l’importante è iniziare il cantiere».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.