“Caffarel riconosce l’importanza dell’iniziativa del Comitato del Giandujotto di Torino volta a valorizzare la riconoscibilità di uno dei prodotti più caratteristici della tradizione dolciaria torinese, introducendo un’indicazione geografica protetta (IGP). Per questo motivo Caffarel, parte di Lindt & Sprüngli Italia, non si è opposta alla proposta di IGP e, al contrario, si è sempre impegnata per la ricerca di un accordo di valore”.
Interviene così, in una nota stampa, il noto marchio di cioccolato, assorbito dal colosso svizzero Lindt, rispetto alla battaglia in corso per l’attribuzione dell’Igp al gianduiotto torinese che vede in prima linea il cioccolatiere giavenese Guido Castagna, alla guida di un comitato formato da artigiani e note aziende del settore.
La querelle prende le mosse dai “paletti” previsti nel disciplinare: uno su tutti, l’assenza di latte.
Servizio su La Valsusa del 16 novembre.