Cara, vecchia e amata cabina telefonica che in tempi ormai lontani accoglievi ragazzi innamorati e persone desiderose di sentire la voce di parenti lontani: potrebbe iniziare così una lettera alla cabina telefonica che ormai esiste soltanto nei ricordi. O quasi.
Una manciata di gettoni – anche se ne bastava uno solo per le chiamate urbane e potevi stare al telefono quanto volevi – e subito eri in contatto con il mondo: lontano da orecchie indiscrete, potevi parlare con l’amica conosciuta in vacanza, con il fidanzatino che ti faceva battere il cuore, con genitori o fratelli lontani. “Il telefono, la tua voce” era lo slogan pubblicitario di quegli anni.
Chiamare dal telefono a gettoni, costava meno che da quello di casa. Poi, se eri fuori, era una grande comodità.
Servizio su La Valsusa del 19 dicembre.