È arrivato puntuale, qualche minuto prima delle 17, il cardinale Roberto Repole per celebrare oggi sabato 28 giugno i 200 anni dalla consacrazione della chiesa parrocchiale di Chiusa di San Michele. Una ricorrenza speciale, inserita nella festa patronale, che ha reso ancora più sentito il legame tra la comunità locale e le sue radici religiose.
Il piccolo paese, incastonato alle pendici del monte Pirchiriano su cui si erge la Sacra di San Michele, ha accolto con calore l’arcivescovo di Torino e vescovo di Susa che ha presieduto la celebrazione solenne alla presenza di numerosi fedeli e autorità locali.
A portare il saluto della comunità civile è stato il sindaco Riccardo Cantore, mentre quello della comunità ecclesiale è stato affidato al parroco don Enzo Calliero. Proprio quest’ultimo ha voluto ricordare un legame personale con Repole, nato anni fa in seminario: «Appena entrato in Seminario – ha raccontato don Calliero visibilmente emozionato – ho avuto come riferimento proprio Roberto Repole, allora diacono, in procinto di diventare sacerdote. Oggi è bello ritrovarsi qui, con ruoli diversi, ma uniti nella stessa vocazione».
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