Che le liste d’attesa “eterne” siano un problema non è una novità. La possibilità di effettuare visite ed esami anche al di fuori della propria Asl di appartenenza è spesso una manna dal cielo, ma non tutti e non sempre possono permettersi di percorrere decine e decine di chilometri, vuoi per motivi economici, vuoi per solitudine e mancanza di autonomia.
L’Auser di Giaveno cerca di limitare l’impatto di questi problemi sulla popolazione anziana, ma talvolta non riesce a far fronte a tutte le richieste.
Ed è proprio dall’Auser che arrivano tre storie vere che vedono per protagoniste altrettante persone che necessitano di visite o esami urgenti e che vengono indirizzate “a Canicattì”: Antonio, 78 anni, residente a Giaveno, in cura per problemi alla vista. Non guida e non ha nessun famigliare che lo possa aiutare. Dal Centro Unico di Prenotazione lo indirizzano per una visita oculistica all’ospedale Santa Croce di Cuneo, a 128 chilometri da casa.
La signora Claudia, 94 anni, di Coazze: si muove con il deambulatore, necessita di un esame audiometrico per poter ottenere l’autorizzazione alla concessione delle protesi acustiche. Viene indirizzata (sempre dal Cup) come prima soluzione disponibile all’ospedale di Gattinara, a 122 chilometri e circa due ore di viaggio.
Rachid, 80 anni, di Giaveno, originario del Marocco. Vive da solo e non guida. Per una visita gastroenterologica viene indirizzato all’ospedale di Cigliano (provincia di Vercelli), a circa 80 chilometri da Giaveno.
“Queste sono soltanto tre delle innumerevoli storie che sentiamo ogni giorno. A parte i nomi, che abbiamo cambiato per motivi di riservatezza, è purtroppo tutto vero“, dice Dino Casalis, presidente dell’Auser giavenese.