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Dieci anni di Papa Francesco: parla il vaticanista Domenico Agasso

Domenico Agasso, vaticanista de La Stampa, è uno dei giornalisti più vicini al Papa. Da tempo lo segue nei suoi viaggi apostolici e a lui abbiamo chiesto di fare un breve bilancio di questi primi anni di pontificato di Francesco.

È bene anzitutto precisare che non sono in agenda particolari celebrazioni per questo anniversario. Il Santo Padre continuerà come sempre a lavorare e a prepararsi per un grande appuntamento, il Sinodo sulla Sinodalità, che si svolgerà in due parti, nell’ottobre di quest’anno e nell’ottobre del 2024. Si tratta di un’occasione importante in cui la Chiesa tutta dialogherà non soltanto all’interno del cattolicesimo ma anche con il resto del mondo. Sarà un fondamentale momento di apertura. Il tutto, naturalmente, senza dimenticare il drammatico momento in cui stiamo vivendo”.

Il Papa teme un’escalation del conflitto in Ucraina? “Sì, il Santo Padre coglie i segni di una possibile terza guerra mondiale e lavora, insieme alla diplomazia vaticana, per scongiurarla. Lo ha fatto da subito; si pensi a quando, rompendo ogni tipo di cerimoniale, si recò in auto dall’ambasciatore russo presso la Santa Sede per chiedere a Putin, tramite il suo rappresentante diplomatico in Vaticano, di compiere ogni sforzo per far cessare questa carneficina. Non era mai accaduto che un Papa si recasse da un ambasciatore. Succede sempre il contrario. Quello fu un gesto straordinario. Ma il Papa non dimentica anche gli altri conflitti che compongono quella che lui definì ‘la terza guerra mondiale a pezzi’: Yemen e Siria in primis”.

Servizio su La Valsusa del 9 marzo.

Domenico Agasso

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