Era un’alba livida quella della fine di dicembre del 1943 quando una squadra di repubblichini irruppe a Caselette.
Una delazione aveva segnalato la presenza di una coppia di ebrei, i coniugi Valabrega (foto), nascosta nel paese.
La squadraccia fascista si recò presso la parrocchia, dove fermarono il parroco, don Giovanni Colombero, che da tempo era in contatto con i partigiani e proteggeva alcuni soldati fuggitivi inglesi.
Il sacerdote subì pesanti interrogatori, perquisizioni, fu brutalmente picchiato e infine portato in carcere, ma non disse nulla.
Stessa sorte la subirono il Canonico don Antonio Bertolo e Suor Maria Amisani, allora Madre Superiora dell’Istituto Protezione della Giovane di Torino, ma sfollata a Caselette che, materialmente, da poco più di un mese, nascondevano la coppia di ebrei.
I due religiosi furono brutalmente picchiati e interrogati a più riprese, subirono perquisizioni e suor Maria fu anch’essa portata in carcere. Ma nessuno disse una parola, sarebbe bastato un cenno per salvare loro e condannare gli ebrei, ma non lo fecero.
Servizio su La Valsusa del 30 gennaio.
Alessandro Valabrega