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“Dum spiro spero”, la nuova “folle” storia raccontata da Ij Camolà in scena a Sangano e Giaveno

Molto probabilmente, se le regole e le società del XIX e  dell’inizio del XX secolo non fossero cambiate, una buona percentuale della popolazione attuale sarebbe rinchiusa in manicomio.

Non è una battuta, ma una semplice constatazione: soprattutto per quanto riguardava le donne di estrazione sociale più bassa, bastava essere definite bugiarde, esibizioniste, impertinenti, ninfomani, smorfiose, irritabili, irose e mille altri aggettivi non troppo “simpatici” ma nemmeno così drammatici per finire in manicomio e lì rimanerci per il resto della loro vita.

Quella che fu una vera e propria tragedia, sostanzialmente trascurata fino alla metà del Novecento, quando, grazie a psichiatri finalmente illuminati, si capì non soltanto che si poteva ma si doveva cambiare rotta, viene oggi portato in scena dalla compagnia teatrale “Ij Camolà” nello spettacolo intitolato “Dum spiro spero”, motto ciceroniano traducibile con “Finché c’è vita c’è speranza.

Storie forti e delicate di donne e centri di riabilitazione psichiatrica all’inizio del Novecento”. La pièce drammatica vuole narrare la vita e le indicibili sofferenze di alcune di queste donne, ormai inghiottite dall’oblio della Storia, raccontando alcune vicende svoltesi in una città del nord Italia negli anni Venti del secolo scorso, quando bastava la parola di un marito stufo della moglie, di un medico, di un podestà o di un altro uomo di potere per condannare una donna ad anni o decenni di terapie inadeguate e di trattamenti sadici che quasi mai curavano la presunta follia ma, anzi, molto spesso la causavano.

“Dum spiro spero”, per la regia di Stefania Barone Cabanera e un cast quasi tutto femminile, ha già in calendario due appuntamenti: il primo si svolgerà sabato 27 maggio, alle 21, nella Sala Agorà di Piazza Marco Matta a Sangano; il secondo sarà invece venerdì 9 giugno al cinema- teatro San Lorenzo di Giaveno, sempre alla stessa ora. L’ingresso è a offerta “libera e responsabile”. Il ricavato della prima sera servirà a finanziare l’acquisto di un apparecchio radiografico portatile per effettuare radiografie a domicilio ad alcuni pazienti critici dell’Asl To3; mentre la somma raccolta a Giaveno servirà per raccogliere fondi da destinare alle famiglie indigenti della Val Sangone. Per prenotare uno o più posti si può telefonare al numero: 338- 4913181.

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