Ci sono due modi per aprire strade nuove: lanciarsi verso terre inesplorate (non necessariamente esotiche) o trovare delle declinazioni inaspettate di quando sembra assodato, assestato e inemendabile.
Immaginare una declinazione grafico-fumettistica di un topo facitore di storie, volendo portare un contributo originale alla narrativa per i più piccoli o rivolta a ridestare il fanciullino interiore, non sembrerebbe consentire né l’una né l’altra opzione.
Una sfida ad alto rischio di fallimento. Cos’altro inventare, dopo il disneyano Topolino e l’altro roditore-investigatore Geronimo Stilton? Trasgrediti già gli stilemi con fino il caustico e dissacrante Rat-Man o l’engagé Maus, come conquistare nuove dimensioni? Il registro dello scontro, poi, è già stato ampiamente praticato dalla “matita cattolica” di Hanna & Barbera con il Jerry perennemente in tenzone con il poco astuto felino Tom (i due sono talmente tanto nell’immaginario collettivo d’essersi meritati anche la parodia splatters Grattachecca & Fichetto nel dissacrante mondo giallo ne “I Simpson” di Matt Groening).
Molto avrebbe invitato a soprassedere, insomma. Fortunatamente, però, attovagliati in amicizia, può accadere di sentire ragionevole anche la più improba delle scommesse.
Così è nato Topotoma: intorno al desco, a una cena in compagnia, di fronte a un piatto di cacio e pepe in quel di Lanzo, tra un dentista con penna felice, un architetto con la voglia di svoltare verso l’arte nella seconda metà della vita e un giornalista capace di poesia nella vita e sulla pagina (e no, non è una barzelletta!).
Servizio su La Valsusa dell’11 febbraio.
Marco Margrita