Storia moderna e contemporanea ma non solo. Gianni Oliva, 72 anni, storico e pubblicista con radici e origini valsangonesi e infanzia e gioventù trascorse nella stessa valle, in questi anni (per non dire decenni) ha scandagliato in una lunga serie di pubblicazioni, la storia del nostro Paese.
Dai 900 anni della dinastia dei Savoia agli ultimi giorni della monarchia con un libro interamente dedicato al “re di maggio” Umberto II, alla storia della Resistenza nelle sue varie sfaccettature con gli atti di ‘ordinario eroismo’ ma anche con le vendette a Liberazione avvenuta e poi l’inizio e lo sviluppo della guerra scatenata dall’asse nazifascista fino alla tragedia delle foibe e al dramma degli esuli giuliano dalmati per arrivare agli anni di piombo tra il 1973 e il 1982.
E l’elenco non è certo completo. Ed ecco la novità di questi giorni. L’ultima opera uscita dalla penna fertile e veloce di Gianni Oliva non è un saggio ma un libro di narrativa, un romanzo intitolato “Il pendio delle Noci” edito da Mondadori.
Intervista su La Valsusa del 3 ottobre.