Italiani, fascisti o antifascisti? Una cosa è certa: nelle italiche contrade i conti con il passato, e in particolare col ventennio e con il periodo della seconda guerra mondiale, non sono stati fatti fino in fondo e molte questioni sono rimaste a mezz’aria, sospese. Un concetto ben riassunto da una frase attribuita a Winston Churchill: “In Italia fino al 25 luglio ’43 c’erano 45 milioni di fascisti; dal giorno dopo 45 milioni di antifascisti. Ma non mi risulta che l’Italia abbia 90 milioni di abitanti”.
Da questa frase, arguta e insieme sarcastica, parte il nuovo saggio dello storico Gianni Oliva: “45 milioni di antifascisti. Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il ventennio”, edito nella collana Le Scie di Mondadori.
Nell’ambito delle iniziative dell’Ecomuseo della Resistenza della Val Sangone, nella sua sede di Coazze, sabato 24 febbraio, alle 17, verrà ospitata la presentazione dell’ultimo libro dello storico, nel quale ricostruisce il nostro secondo Dopoguerra, le omissioni, gli errori, i limiti che lo hanno caratterizzato, il progetto politico e sociale di cancellare il passato per dedicarsi al nuovo corso della storia facendo luce su quanto i “conti non fatti sul passato”, sulle responsabilità nel Ventennio pesino ancora sul presente.
Servizio su La Valsusa del 22 febbraio.