C’è qualcosa di onirico nei dipinti di Sebastian De Vecchi, classe 1975, un falegname che da qualche tempo ha sentito il richiamo della pittura.
In tasca un diploma di liceo Scientifico conseguito al Pascal di Giaveno, origini valsusine, toscane e friulane, De Vecchi è un autodidatta e nel suo laboratorio di via Caduti sul Lavoro risuonano fra centinaia di pezzi di legno le note di Frank Sinatra, Jacques Brel e Charles Trenet, mentre il padrone della bottega cita spesso gli scrittori russi dell’Ottocento che hanno esplorato l’”abisso” dell’essere umano.
“Vede quella civetta? L’ho dipinta sul ripiano di un vecchio mobile. Come ho guardato quel pezzo di legno vecchio e un po’ malconcio, l’ho vista, era già lì dentro. Ho soltanto dovuto tirarla fuori e darle quello sguardo un po’ birichino che pare rimproverarti, ma in modo bonario, come fanno certi bimbi”, spiega De Vecchi.
Servizio su La Valsusa del 24 ottobre.