Giaveno

Giaveno, sorprese non gradite nei cestini dei funghi

Quando si parla di funghi l’attenzione dev’essere sempre massima perché anche solo una svista o un errore di valutazione può essere nocivo se non addirittura letale.

Non per nulla sullo storico mercato dei funghi di piazza Molines, in questo periodo considerato di alta stagione, tutti i giorni si alternano le micologhe Ramona Losano e Sabrina Allais, mentre l’Asl To3 mette a disposizione un servizio ad hoc a Rivoli e Pinerolo. Può capitare che perfino i venditori, boulajour esperti, raccolgano quanto sarebbe meglio lasciare nel bosco.

E’ capitato per ben due volte (e per la prima volta, mentre avviene spesso con cercatori occasionali) nei giorni scorsi, per fortuna non sfuggiti all’occhio delle micologhe (dalle quali è obbligatorio passare per avere la certificazione e poter vendere i funghi). In un caso, in un cestino di “porcini neri” c’era un esemplare di Amanita rubescens, fungo velenoso da crudo ma commestibile dopo una prolungata cottura; trovandosi tra funghi commestibili a crudo, poteva indurre la persona a mangiare crudo anch’esso, con brutte conseguenze.

In un altro caso nel cestino c’era un esemplare di “Cortinarius” (foto), in cui sono comprese molte specie velenose, alcune mortali. A dimostrazione di quanto il servizio micologico sia utile e talvolta provvidenziale.

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