Cultura

Gli stambecchi in Val di Susa, fra tutela e minacce

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Quando il 1° settembre 1358 Bonifacio Rotario d’Asti lo scalò per adempiere al voto fatto per essere stato liberato dai Turchi, certamente incontrò molti stambecchi.

Cinquecento anni dopo, erano stati sterminati. Così placidi e avvicinabili, ucciderli era facile. Venivano cacciati per la carne, per il prestigio delle corna maschili esibite nei saloni nobiliari e per la barbetta diabolica che forniva un alibi religioso allo sterminio.

La superstizione raggiungeva livelli inaspettati. Potenti talismani erano sia la cartilagine a forma di croce presente nei loro cuori sia il bezoar (parola di origine persiana), la palla dura di fibre vegetali indigerite e peli compressi che si forma talvolta nel rumine degli erbivori. La sua efficacia come antidoto contro i veleni è confermata dalla Scuola di Hogwarts frequentata da Harry Potter ed Hermione Granger.

Servizio su La Valsusa del 16 maggio.

Luca Giunti

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