È comune, quando si parla di carcere, accompagnare l’argomento con affermazioni del tipo: “Bisognerebbe costruirne altri per avere più posti”, oppure, rivolti ai detenuti: “Bisognerebbe buttare via la chiave”.
Spesso, tuttavia, si perde di vista il duplice ruolo che il carcere dovrebbe avere in un Paese civile: rendere più sicura la società e, soprattutto, permettere a chi si è macchiato di un reato, più o meno grave, di reinserirsi nella comunità senza più nuocere.
Le carceri di oggi stanno assolvendo a queste due funzioni? Secondo la tesi contenuta nel libro “Senza sbarre. Storia di un carcere aperto”, scritto a quattro mani da Cosima Buccoliero e da Serena Uccello, giornalista de Il Sole 24 ore, non tanto, anzi, proprio poco.
Servizio su La Valsusa del 2 marzo.