Chiesa oggi

Il giavenese Guglielmo Besselva in cammino verso il sacerdozio

Voi, cari fratelli, oggi ricevete un ministero e un ministero, qualunque sia, nella Chiesa è sempre un servizio all’unico Pastore, il Risorto. Dovrete anzitutto vigilare su voi stessi, per non diventare dei falsi pastori, come indica l’evangelista Giovanni nel Vangelo. E questo chiunque svolge un ministero nella Chiesa deve farlo in maniera ininterrotta, continua, fino al suo ultimo respiro. Ma soprattutto dovrete servire la Chiesa difendendola dai falsi pastori, di qualunque genere, e ancor di più dovrete servire la Chiesa facendo in modo che avvenga l’incontro, intimo, unico, irripetibile per ogni persona, per ogni donna ed ogni uomo, tra il Risorto e ciascuno di noi affinché, anche per coloro che incontrate e servirete, si realizzi questa parola del Signore: che abbiano la vita e ce l’abbiano in abbondanza”.

Questo l’invito che mons. Roberto Repole, in un passaggio della sua omelia, ha rivolto ai due aspiranti sacerdoti e nove aspiranti diaconi seduti in prima fila che, domenica 30 aprile, nel Duomo di Torino, hanno ricevuto il ministero del Lettorato (proclamazione delle letture nell’assemblea liturgica) e dell’Accolitato (aiuto del presbitero e del diacono nelle azioni liturgiche; distribuzione o esposizione, come ministro straordinario, dell’Eucaristia).

Tra i nuovi Lettori c’era anche un giovane di Giaveno, Guglielmo Besselva, 36 anni, che continua così il suo cammino verso il sacerdozio che lo porterà in futuro a ricevere il secondo ministero, quello dell’Accolitato e, a seguire, ad essere ordinato diacono e, infine, sacerdote.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.