Pubblichiamo il messaggio di mons. Roberto Repole, arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, alle comunità islamiche per la festa di fine del Ramadan (Eid al Fitr)
Cari amici Musulmani,
al termine del digiuno del mese di Ramadan quale Arcivescovo, anche a nome dei cristiani della diocesi di Torino e Susa, vi invio un messaggio di auguri e amicizia. Da pochi giorni anche i cristiani hanno terminato il tempo penitenziale della Quaresima con la festa di Pasqua.
Dio che legge nei cuori gioisce della nostra conversione interiore attraverso il digiuno e la preghiera, la condivisione delle gioie e delle sofferenze delle nostre famiglie, in particolare dei più piccoli e dei malati, la solidarietà verso i più bisognosi della comunità.
Questo tempo benedetto si inserisce tuttavia in un contesto di conflitti e guerre che attenuano la nostra gioia. Papa Francesco ha più volte ripetuto che le crescenti ostilità tra le nazioni si stanno trasformando in “una terza guerra mondiale combattuta a pezzi”.
E il tragico bilancio delle guerre si manifesta nella perdita di vite umane, persone con ferite gravi, orfani e vedove, sfollati e profughi, distruzione di case e di infrastrutture.
Le guerre affondano le loro radici nelle ingiustizie, nella brama di potere, nel disconoscimento dell’uguaglianza dei diritti e dei doveri delle persone e dei popoli. Non lasciamoci tentare dall’odio, non lasciamo prevalere in noi l’odio e la sete di vendetta.
La condanna e il rifiuto della guerra siano inequivocabili poiché ogni guerra è fratricida, inutile e insensata. In guerra non vince nessuno, perdono tutti.Di fronte alle guerre le religioni, più di tutti, hanno un compito alto, nobile e ineludibile.
Ricordiamo quanto scrivono a questo riguardo Papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar Ahmad al Tayyeb: “Le religioni non incitano mai alla guerra e non sollecitano sentimenti di odio, ostilità ed estremismo, né invitano allo spargimento di sangue”
“I veri insegnamenti della religione invitano a restare ancorati ai valori della pace, a sostenere i valori della reciproca conoscenza, della fratellanza umana e della convivenza comune e ristabilire la saggezza, la giustizia e la carità” (Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, Abu Dhabi, 4 febbraio 2019).
Cari fratelli e sorelle musulmani, uniamo dunque le nostre volontà e i nostri cuori per spegnere il fuoco dell’odio e della violenza, attingendo alle risorse per la pace presenti nelle nostre tradizioni umane e religiose. Nel sincero desiderio di rinnovare i legami spirituali e di amicizia tra cristiani e musulmani porgo i saluti più cordiali e fraterni alla vostra comunità e alle vostre famiglie, con particolare sollecitudine per i vostri bambini e le persone malate. Buon Eid al-Fitr.
Torino, 8 aprile 2024
+Roberto Repole