“Un pezzo di storia, un altro, che se ne va per sempre!”. Tanti giavenesi più âgées, soprattutto i più radicati al Paschè, vedendo alcuni giorni fa le ruspe abbattere quello che per loro era e forse sempre sarà “lou Ritir”, il Ritiro, si sono lasciati andare a questa un po’ rassegnata esclamazione.
Con sobrietà e quasi tra sé e sé, come si confà al contegno tipico di queste contrade, certo senza per questo contestare le legittime scelte urbanistiche delle amministrazioni e le conseguenti operazioni edilizie dei privato.
La nostalgia, insomma, ha velato lo stato d’animo di molti assistendo, alcuni giorni fa, alla demolizione dell’Istituto che, per quasi due secoli, ha dominato quella porzione di paese, all’angolo tra via Pacchiotti e via Baronera.
Servizio su La Valsusa del 18 aprile.
Marco Margrita