Con questa terza puntata si concludono le riflessioni di don Gianni Rege Gianas, parroco di Ponte Pietra e Maddalena di Giaveno, sul tema riguardante la montagna
Quando nel 1983 andammo in Israele per la prima volta pernottammo ai piedi del monte Sinai.
Arrivammo nel tardo pomeriggio e vivemmo il tramonto con trepidazione. Sembrava che le montagne, tutt’attorno, prendessero fuoco.
Mi allontanai un po’ dal gruppo per vivere in silenzio e preghiera quel momento straordinario.
Compresi come mai il Signore avesse incontrato Mosè su quel monte e gli avesse manifestato il desiderio di creare un rapporto unico e talmente profondo da sancirlo con l’alleanza.
Chissà perché Dio aveva scelto una montagna e non una bella città egiziana o greca o sumerica per manifestarsi?
Non aveva organizzato campeggi, corsi, settimane di studio; aveva solo un grande desiderio di manifestarsi nel silenzio e nella bellezza.
Anche oggi la montagna si pone come spazio per vivere un silenzio e una solitudine preparatoria a una relazione con il Signore, spoglia da ogni forma di attivismo e ritualismo.
E’ nel silenzio che ci mettiamo davanti a Lui e ci lasciamo amare scoprendo nella sua Parola quanto è grande la sua Misericordia.
Segue su La Valsusa del 20 luglio.
Don Gianni Rege Gianas