Chiesa oggi

L’attualità del messaggio di San Francesco nell’ultimo libro di mons. Repole

Pubblichiamo l’introduzione dell’ultimo libro di mons. Roberto Repole «Sperare è ancora possibile – Il messaggio di san Francesco d’Assisi in un’epoca di cambiamenti» (a cura di Domenico Agasso, ed. Piemme, Milano 2024, pagine 160, euro 18,90).

Nel panorama della storia umana poche figure risplendono con la stessa intensità di san Francesco d’Assisi. Non è un personaggio relegabile nei secoli passati (nacque intorno al 1182, morì il 3 ottobre 1226), ma una presenza vibrante che parla ancora e direttamente agli uomini e alle aspirazioni del nostro tempo. Fondatore dell’Ordine dei Frati minori (Francescani), oggi Francesco d’Assisi viene venerato come patrono dei commercianti, dei tappezzieri, degli ecologisti, degli animali, oltre che dell’Italia.
In queste pagine proveremo a esplorare l’attualità del «santo poverello», che fu un radicale evangelico e un profeta della «rivoluzione» dei valori cristiani. Francesco seppe affrontare nella logica del Vangelo i cambiamenti della sua epoca storica e per questa sua capacità continua a ispirarci oggi, di fronte alle grandi e sorprendenti trasformazioni del mondo contemporaneo.
Lo scopo di questo libro non è offrire l’ennesimo contributo alla conoscenza della figura, degli scritti o dell’opera di Francesco d’Assisi. Su questi aspetti esistono già infinite pubblicazioni, di carattere scientifico e divulgativo. Obiettivo delle pagine che seguono è «leggere» Francesco come bussola capace di orientarci nelle sfide cui è sottoposta l’umanità in questo inizio del terzo millennio. Come ricorda di frequente un altro Francesco, il papa, oggi non ci troviamo a vivere semplicemente in un’epoca di cambiamento: siamo nel mezzo di un più radicale cambiamento d’epoca. Esso coinvolge il nostro modo di essere uomini, i valori di riferimento, gli stili di vita, i rapporti intergenerazionali, le relazioni tra popoli, il modo di esistere e trasmettere il Vangelo della comunità dei credenti in Cristo…

Continua su La Valsusa del 31 ottobre.

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