A tutti noi è probabilmente successo di voler visitare una pieve o una cappella che incontriamo durante un’escursione ma di non poterlo fare perché era chiusa.
Per ovviare a questo inconveniente e andare incontro a un’esigenza turistica ma anche e soprattutto spirituale, a partire dal 2018 è stato sviluppato il progetto “Chiese a porte aperte“, realizzato dalla Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta in collaborazione con la Fondazione Crt, il sostegno della Regione Piemonte, assessorato alla Cultura e al Turismo, e il cofinanziamento di parrocchie e Comuni e sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze competenti per territorio.
Si tratta di una rete di itinerari di arte sacra individuati in Piemonte e Valle d’Aosta accessibili grazie a un sistema di apertura e di narrazione automatizzate usufruibile tramite smartphone.
Per la prima volta in Italia, l’app “Chiese a porte aperte”, scaricabile gratuitamente, consente l’ingresso autonomo in chiese e cappelle, aprendo la porta attraverso un Qr Code e attivando una “voce narrante” abbinata a un sistema di suoni e luci. La Consulta ha inteso l’utilizzo delle tecnologie come uno strumento integrativo e non sostitutivo delle figure dei volontari culturali.
Ampio servizio su La Valsusa del 4 agosto.
Sara Ghiotto