Dicembre, andiamo…. è tempo di rinnovo.
Rubo le parole al grande Gabriele D’Annunzio (mi scusi il poeta), dalla sua poesia I pastori. Un “attacco” solenne, perché importanti siete voi, cari lettori.
Ogni anno, quando arriva dicembre sale la febbre, in redazione. Chissà, ci chiediamo, se i tanti, nostri fedeli lettori ci rinnoveranno la loro fiducia, confermandoci come il giornale più letto nelle nostre Valli (con buona pace di chi crede che basti un clic per diventare campioni del mondo).
Tutti i giornali, nazionali e locali, conoscono un momento di difficoltà.
Dal 2007 a oggi la diffusione dei giornali è calata, da più di 5 milioni di copie al giorno a 3,3. E le edicole, che sono la vetrina dei giornali, in dieci anni sono passate da 40mila a 30mila. Eppure quella della carta stampa è una battaglia che ci deve vedere tutti impegnati, consapevoli che il progresso informativo nessuno lo può fermare. Ma ancor più consapevoli che tutta l’informazione on line ti dà sì la tempestività, ma il più delle volte a scapito della qualità. Quella che invece ti assicurano proprio i giornali stampati, il nostro compreso.
Ho letto recentemente questa riflessione, che vi propongo: i giornali stampati offrono un “secondo tempo” di approfondimento, di qualità che non trovi nell’informazione di rapido consumo (online).
Il nostro “pedigree”, cari lettori, lo conoscete. Non siamo nati ieri, né l’altro ieri. Il prossimo 7 aprile La Valsusa taglierà il traguardo dei suoi primi 120 anni di vita. E lo può fare perché la sua forza sono i suoi lettori.
Ecco perché vi chiedo, come ve lo può chiedere un amico, perché La Valsusa è il vostro giornale amico, di rinnovare senza indugio il vostro abbonamento o di acquistarci ogni giovedì in edicola. Io ci conto.
ETTORE DE FAVERI