Marcello Maddalena e Rotary
Avigliana

L’ex magistrato Marcello Maddalena ospite del Rotary Club Susa e Val Susa

Tema della serata organizzata dal Rotary Club Susa e Val Susa lunedì 16 maggio al ristorante Hermitage di Avigliana è stato “L’Italia, Falcone e Borsellino 30 anni dalla morte”. Il presidente Franco Garofalo ha scelto di proporre questo argomento sulla base delle domande: Come è possibile che uno Stato permetta una cosa di questo genere? Come ha vissuto queste morti chi lavorava nella magistratura?

Chi è Marcello Maddalena

Sono entrato in magistratura nel 1967 e uscito nel 2016. I primi 12 anni ho fatto il giudice istruttore penale, svolgevo indagini rispetto ai processi più rilevanti e difficili tecnicamente e in merito all’accertamento dei fatti. Poi sono passato a fare il sostituto procuratore della Repubblica. Ho fatto parte del Consiglio Superiore della Magistratura per quattro anni poi sono diventato procuratore aggiunto, procuratore capo e, infine, procuratore generale” ha raccontato Maddalena.

Il rapporto con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Ho conosciuto e lavorato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La prima volta vennero a Torino insieme a Vincenzo Geraci, in quell’occasione pensai che l’eventuale vittima sarebbe stata Borsellino perché fu lui insieme a me a venire in carcere per un interrogatorio” ha esordito l’ex magistrato.

La seconda volta che li incontrò fu quando andò a interrogare Tommaso Buscetta nel Lazio: “Le sue dichiarazioni nella lotta alla mafia hanno aperto un mondo che nessuno avrebbe mai immaginato“. Maddalena ha contestualizzato le uccisioni dei magistrati nell’anno di Tangentopoli, il 1992. Quando morì Falcone, Borsellino disse a un collega “Il prossimo sono io”.

Di poco precedente l’istituzione, nel novembre 1991, della procura nazionale antimafia, creatura di Falcone con il ministro Claudio Martelli. La morte di Falcone fece eleggere come capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, ex magistrato. Oltre a questo accadimento, fu approvato un Decreto Legge che apponeva delle modifiche al Codice di Procedura Penale portate avanti dallo stesso Falcone.

Inoltre, si visse un periodo di esaltazione e di mobilitazione dei magistrati, richieste di iscriversi a giurisprudenza che rispondevano alla volontà di impegnarsi in prima persona. Molti giovani togati si dettero disponibili a essere applicati alla procura di Caltanissetta che indagava su entrambi gli omicidi. L’intervento di Marcello Maddalena si è concluso con citazione di Falcone: “La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine”.

L’intervento di Luigi Viana

È quindi intervenuto l’ex prefetto  Luigi Viana, governatore del Distretto 2031 per l’Anno Rotariano 2021-2022. Il relatore ha affermato che le morti di Falcone e Borsellino hanno creato un processo di ricompattamento istituzionale e legislativo. Inoltre, hanno portato a un maggiore utilizzo di strumenti amministrativi nella lotta contro la criminalità organizzata come la dichiarazione anti mafia che le ditte devono sottoscrivere per partecipare alle gare d’appalto e lo scioglimento da parte del Ministero dell’Interno degli enti locali in caso di infiltrazioni mafiose.

L’intervento di Antonietta Fenoglio

In conclusione di serata Antonietta Fenoglio, ex magistrato penale e prima donna a essere eletta governatore del distretto 2031 del Rotary Club, ha parlato delle conseguenze delle uccisioni di Falcone e Borsellino sui rotariani. “È nato un senso di legalità, abbiamo un codice etico e dovremmo essere più attenti a seguire queste regole. Torino e il Piemonte sono stati colpiti da molti eventi luttuosi di mafia e ‘Ndrangheta, noi possiamo essere baluardo di difesa perché siamo parte della società. Inoltre, tanti rotariani aiutano le associazioni che gestiscono beni confiscati alla mafia” ha dichiarato la relatrice.

Sara Ghiotto

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