Cultura

Lo straordinario 2024 dell’artista giavenese Antonio Nunziante

È terminata sabato 11 gennaio, con uno straordinario successo di pubblico, la mostra retrospettiva dedicata al maestro Antonio Nunziante, intitolata “La mia Itaca”, che si è svolta nel prestigioso Palazzo Fruscione di Salerno. Per l’artista giavenese, abituato a esporre in mezzo mondo, anche al fianco di opere nate dal genio di Michelangelo, Leonardo, Raffaello, è stata comunque un’emozione fortissima, perché l’esposizione di Salerno ha rappresentato il riavvicinamento alla sua terra natia, a quella Napoli in cui Nunziante dovrebbe inaugurare una sua mostra alla fine di quest’anno, forse addirittura a Palazzo Reale. Ne abbiamo parlato all’inizio del nuovo anno, nel suo storico studio di via XX settembre, a Giaveno.

Maestro, qual è la sua Itaca?

La mia Itaca è un’altra isola, non greca ma italianissima: Capri. Perché ho ancora in mente la mia gioia di bambino, sul finire degli anni Cinquanta, quando dal traghetto che partiva da Napoli riuscivo a scorgere il suo inconfondibile profilo. Erano le domeniche di primavera e d’estate e per me il vero viaggio di ritorno era verso Capri, dove potevo passare i pomeriggi festivi della mia fanciullezza, e non verso Napoli, dove invece abitavo prima di trasferirmi a Torino. A Capri trovavo me stesso.

Intervista completa su La Valsusa del 16 gennaio.

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