Da Mompantero, Bruno Andolfatto
Brucia la montagna di Mompantero. Non è la prima volta che succede ma stavolta brucia come mai aveva fatto prima. La sindaca Piera Favro nel tardo pomeriggio di oggi, domenica 29, è letteralmente distrutta; da una settimana vive perennemente in Comune. La sua famiglia è stata evacuata dalla casa del Seghino e tocca proprio a lei, dal piccolo quartier generale del Comune, “gestire” l’evacuazione delle famiglie dalla sua e dalle altre borgate.
“Non so neanche se la mia casa è ancora in piedi o è andata distrutta. Sono qui per occuparmi del mio paese e della mia gente. Certo è difficile. Ho parlato con mio marito e non l’ho mai sentito tanto preoccupato“. Vicenda personale e vicenda della comunità si fondono e si confondono.
Oggi pomeriggio, domenica 29, alle 17 proprio Piera Favro ha accolto in Municipio il Prefetto di Torino Renato Saccone che ha coordinato un vertice interforze tra tutte le forze in campo nella lotta contro le fiamme. Al termine della riunione non ce la fa neanche a parlare e alla fine riceve l’abbraccio dei colleghi sindaci valsusini: “Siamo con te – le dicono – per qualsiasi necessità conta pure su di noi”.
Il resto è la cronaca dell’ennesima giornata di lotta contro il fuoco, iniziata nel cuore della notte. Ieri sera non c’erano più segni di focolai, anche se tutti sapevano che il fuoco covava sotto terra e che il vento era una minaccia tremenda. Vento che puntualmente è arrivato, a soffiare con prepotenza, a riaccendere i focolai. “Il mostro si è di nuovo svegliato”, dice un carabiniere forestale. E non un fronte unico ma tantissimi focolai si sono riaccesi alle pendici dei monti di Mompantero, con le fiamme che a un certo punto della giornata hanno “scollinato” nella val Cenischia tanto da minacciare, nel pomeriggio, le case di Berno (Venaus) con il sindaco Nilo Durbiano a chiedere un intervento immediato.
Il bilancio è di 300-400 (c’è chi dice di più) persone evacuate nelle tante frazioni che compongono Mompantero (in tutto 650 abitanti), in particolare Seghino, Pietrastretta, Trinità e poi San Giuseppe. Focolai che, dall’alto, sono scesi praticamente a fondo valle.
E poi l’aria resa pressochè irrespirabile, alcuni Vigili del Fuoco soccorsi per problemi respiratori e la gente in piazza e nelle vie di Susa e Mompantero con le mascherine per resistere al fumo. Pericoli per l’aria che si respira al fondo valle? “Li escludiamo – dice Flavio Boraso, direttore generale Asl To 3 – c’è fumo, tanto fumo ma se non bruciano sostanze inquinanti pericoli per la salute non ce ne sono”.
In cielo, per un po’, durante il giorno hanno volato 4 elicotteri e 2 canadair; altri 2 aerei nel pomeriggio sono arrivati addirittura dalla Croazia. Ma il vento fortissimo e le raffiche capaci di spostare gli aerei anche di 40-50 metri a un certo punto li hanno costretti a rimanere a terra e a non scaricare più acqua sulle fiamme. DIfficoltà sono state create dal vento forte anche nel riempire le cisterne volanti su, nel lago del Moncenisio.
Così, a vedersela col mostro, sono rimasti gli uomini a terra, circa 200 tra Vigili del Fuoco e Aib e con le autobotti che facevano la spola, a sirene spiegate, dai luoghi dell’incendio, lungo le strade che portano in montagna, fino a piazza d’Armi a Susa per rifornirsi dalla maxi cisterna dei Vigili del Fuoco (circa 30 mila litri d’acqua).
Sempre nel pomeriggio di domenica è stata chiusa l’autostrada del Frejus, tra Chianocco e Oulx.
Tra i punti critici, quello della Casa di Riposo San Giacomo di Susa che, al momento, è stata parzialmente evacuata. Sono stati trasportati in altre residenze sanitarie 30 anziani, quelli in condizioni maggiormente problematiche. Gli altri (circa 160) rimangono nella struttura ma, spiega il sindaco della Città Sandro Plano, “è pronto il piano di evacuazione qualora dovesse rendersi indispensabile. Le fiamme al momento sono lontane dalla struttura ma il vento potrebbe spostare focolai nelle vicinanze della Casa di Riposo”.
All’esterno della struttura sono parcheggiati tre bus pronti a trasportare gli anziani se la situazione dovesse peggiorare.
Le scuole di Mompantero domani saranno chiuse.
Lezioni regolari, invece, nelle scuole di ogni ordine e grado nella Città di Susa domani: “Non c’è alcun problema di sicurezza per gli edifici e per gli studenti”, assicura Sandro Plano. “Sempre che la situazione non peggiori”.
Si avvicina la notte. I boschi, sui monti, continuano a bruciare. Domani è un altro giorno…. si spera.
Bruno Andolfatto