Sci

Olimpiadi di Pechino al via: la parola alla leggenda Piero Gros

SAUZE D’OULX – Lo sci in Valle di Susa è Piero Gros. Questo sta scritto nelle tavole della legge del circo bianco. Oggi, venerdì 4 febbraio, si inaugurano i Giochi Olimpici Invernali di Pechino 2022, che si concluderanno domenica 20 febbraio.

A reggere la bandiera tricolore nella cerimonia di inaugurazione sarà Michela Moioli, campionessa Olimpica in carica di snowboard cross, che sostituisce Sofia Goggia alle prese con una riabilitazione forzata per provare ad essere protagonista lo stesso in quella che era indubbiamente la sua Olimpiade.

: “Vado in pensione dopo questa Olimpiade di Pechino e dopo la conclusione della Coppa del Mondo di sci alpino a Meribel. La mia parte credo di averla già fatta anche da opinionista televisivo. Dopo aver smesso di sciare ho iniziato questa nuova avventura di  commentatore sportivo televisivo, prima per Telecapodistria, poi per tre anni sono stato in Rai e dal 1995 commento lo sci per la Televisione svizzera di lingua italiana, la Rsi, la Radiotelevisione Svizzera. Alle Olimpiadi di Pechino sarò, come sempre, al fianco di Gianpaolo Giannoni nel commentare le gare di sci alpino. Ma saranno Olimpiadi diverse. Anche la nostra spedizione è alquanto ridimensionata per via delle restrizioni Covid: ci saremo io e Gianpaolo ed una giornalista al parterre che curerà le interviste. Avremo poi quotidianamente una trasmissione in studio con interviste e commenti sulla giornata di gare. Cercheremo comunque di far vedere tutto seppur non come avremmo voluto, ma di più quest’anno non si può fare. Un ridimensionamento che vale anche per gli altri due canali della televisione svizzera, quello di lingua francese e quello di lingua tedesca. Anche noi faremo una vita circoscritta ad albergo e piste di gara e mancherà soprattutto il contatto con gli atleti perché vivremo in due bolle distinte”.

Non ci sarà quindi il tempo per conoscere a fondo questo nuovo regno dello sci cinese. Piero Gros è curioso di andare allo scoperta di questa nuova dimensione: “Qui è tutto nuovo, tutto da scoprire. So che il National Alpine Ski Centre è una bella stazione costruita nella zona montuosa di Xiaohaituo, a nord-ovest di Yanqing e conosciuta come “la perla nella corona dei Giochi Olimpici Invernali”. Una stazione che possiamo paragonare al Sestriere in quanto dispone di 9 impianti, di cui una pista per discesa libera, che vanno dai 1200 ai 2000 metri. Sarà tutto nuovo anche per gli atleti che si cimenteranno su questa neve, ma il fatto che si gareggerà su piste sconosciute a mio avviso influirà zero su chi vincerà. Dobbiamo anche ricordare che la neve asiatica è diversa da quella europea, ma questo vale per chiunque. Come sempre però in un’Olimpiade non puoi fare calcoli: devi sparare tutto non ci sono ragionamenti che tengono”.

Così come fece Piero Gros ad Innsbruck nel 1976 quando portò a casa l’oro nello slalom speciale, davanti al rivale di sempre e amico di sempre Gustav Thoeni.

Piero Gros non fa pronostici per il suo erede olimpico: “In questo momento è impossibile fare un pronostico. Lo slalom dopo l’addio di Hirscher non ha più un padrone. A mio avviso l’oro lo possono vincere oltre una decina di atleti ed anche gli azzurri Vinatzer e Razzoli stanno di diritto in questo lotto di pretendenti alla medaglia più pregiata”.

Ma Piero Gros come la vede questa spedizione azzurra? “Sicuramente l’infortunio di Sofia Goggia non ci voleva. Sinceramente non so se potrà competere al top come è nel suo dna. Lo vedremo e lo spero. Come Italia possiamo sicuramente puntare a delle medaglie, indipendentemente dal metallo. Come ho detto ci possono provare Vinatzer e Razzoli nello slalom, ma anche Paris nella libera. In campo femminile, in attesa di vedere cosa potrà dare la Goggia, abbiamo Bassino, Brignone e Curtoni che possono provarci e devono farlo”.

 

Luca Giai

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