Bassa Valle

San Giorio: “Siamo antifascisti e il Consiglio Comunale deve andare avanti”. Prossima seduta, martedì 30

“Salviamo il consiglio comunale, garantiamo il funzionamento delll’amministrazione, presidiamo la democrazia dichiarandoci apertamente antifascisti”. Tutti d’accordo ieri sera, giovedì 26 luglio, i partecipanti all’assemblea pubblica convocata dalla lista “San Giorio Insieme” dopo la tempestosa seduta dello lo scorso 15 luglio quando un nutrito gruppo di contestatori, con urla e proteste, interruppe l’insediamento del nuovo consiglio subito dopo il giuramento del sindaco Danilo Bar.

Urla e proteste scagliate contro i tre esponenti del movimento neofascista Forza Nuova seduti nei banchi della minoranza ma anche nei confronti del sindaco e degli amministratori, invitati a dimettersi contro questa presenza.

Per Danilo Bar e la sua lista, invece, l’attività del Comune non può rimanere bloccata. “Abbiamo provato a chiedere che la lista neofascista venisse depennata ma non lo abbiamo ottenuto perchè nei confronti di Forza Nuova non vi è alcun pronunciamento della Magistratura che porti allo scioglimento dell’organizzazione”.

Il vero problema però, ha sottolineato Bar, è che nessuna lista autenticamente sangioriese si è presentata alle elezioni dell’8 e 9 giugno e, in questo modo, con soli 23 voti (tutti assegnati alla lista e con zero preferenze agli altri candidati) la lista Forza Nuova, paracadutata a San Giorio, si è trovata con tre consiglieri comunali. “Resta il fatto – ha sottolineato Bar – che il 97 per cento ha votato per la nostra lista e che, quindi, abbiamo il dovere di amministrare il paese rispondendo ai bisogni dei cittadini”.

E con i tre di Forza Nuova come la mettiamo? Il DNA antifascista di San Giorio, dei sangioriesi e dell’amministrazione comunale non è messa in discussione, fa presente Bar: “Ricordiamo che sui nostri monti l’8 dicembre 1943 c’è stato il Giuramento dei Partigiani alla Garda e che non sono mancati i giovani sangioriesi caduti durante la Resistenza”.

L’idea quindi è quella di far tornare indietro il nastro con il consiglio convocato martedì 30. Se le contestazioni dovessero ripetersi potrebbe presentarsi lo spettro dello scioglimento del consiglio per problemi di ordine pubblico con conseguente commissariamento. “Sarebbe una iattura per il paese – ha detto l’assessore Luigina Ala – perchè significherebbe fermare la vita sociale e politica del paese”.

Di qui la volontà di proseguire, di andare avanti, nonostante “la sgradita presenza di una forza estranea al paese da tutti i punti di vista”. La soluzione, secondo alcuni, “é quella di ignorarli, di non fare loro pubblicità gratuita e immeritata, perchè la stragrande maggioranza del paese è con noi”.

E pensare che una soluzione per impedire che nei piccoli paesi vengano paracadutate liste dall’esterno che nulla hanno a che fare con la realtà locale ci sarebbe. La propone la consigliera comunale Cristina Bolle: “Basterebbe stabilire per i piccolissimi comuni la raccolta di un certo numero di firme tra persone residenti per presentare una lista E’ una proposta che arriva dall’Uncem, che condividiamo e che facciamo nostra insieme a tanti altri piccoli comuni che si sono trovati di fronte un problema simile al nostro”.

Intanto si attende il consiglio comunale di martedì 30. Sperando che stavolta tutto fili liscio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Visualizza l'informativa privacy. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.