SANT’AMBROGIO Inutile girarci intorno: i lavoratori della Fir Fulda, l’amministrazione comunale del paese e la comunità locale vivono la vicenda che ha portato alla chiusura del feltrificio per quello che veramente è: una solenne fregatura. Per ribadirlo ancora una volta la sindaca Antonella Falchero con il suo vice Silvano Barella si sono ritrovati di buon mattino, alle 7.30 di martedì 16 aprile, per attendere i camion targati Germania giunti fin qui con un gruppo di lavoratori per smantellare ciò che resta dei macchinari e degli impianti della fabbrica.
Ad accompagnare sindaca e vicesindaco alcuni dipendenti del feltrificio santambrogese e la consigliera regionale Francesca Frediani dell’Unione Popolare – Movimento IV ottobre che ha seguito fin dai primi momenti con puntualità la crisi dell’azienda finita, purtroppo, nel peggiore dei modi con la brusca interruzione da parte della proprietà tedesca della trattativa per il passaggio della produzione (e dei dipendenti) al gruppo industriale di Marco Gaiero .
Che cosa resta di tutto questo? Pareti vuote, i segni dello smantellamento e circa 15-16 mila metri quadri di superficie da bonificare (sembra comunque non vi siano tracce di sostanze nocive e di amianto) che potrebbero accogliere un’altra attività industriale. Per ora lo scoramento prevale sulla speranza anche perché si parla di una trentina di persone che rimarranno senza lavoro visto che 4 commerciali rimarranno in forza all’azienda, 7- 8 lavoratori hanno trovato un altro lavoro mentre 4-5 dipendenti seguiranno il percorso di avvicinamento alla pensione. Ma chissà che qualcosa di nuovo non accada perché la speranza, si sa, è l’ultima a morire.
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