Domenica 16 marzo, alle 19, a Sant’Antonino la comunità si stretta intorno ai famigliari di Tommaso, un ragazzo di 13 anni deceduto improvvisamente nei giorni precedenti.
Un fiume di persone in un abbraccio di vicinanza e solidarietà ha aderito all’iniziativa promossa dalle parrocchie di Sant’Antonino, Vaie e Villar Focchiardo.
Centinaia di cittadini, uniti dal desiderio di sostenere la famiglia colpita dal lutto hanno dato vita a un silenzioso corteo, illuminato dalle candele, da piazza della Pace a piazza Libertà.
Sul sagrato della chiesa, giovani dell’Oratorio e degli Scout hanno animato una veglia con canti, letture tratte dagli scritti di Madre Teresa e don Tonino Bello. In un angolo della piazza i compagni di squadra di Tommaso hanno reso omaggio al loro amico con una serie di tiri a canestro, un gesto simbolico ed emozionante.
Don Antonello Taccori, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza di trasformare il dolore in solidarietà e speranza: “La preghiera, la fede e la vicinanza devono essere il segno di una comunità che sa ‘piangere con chi piange’. Il dolore non deve isolarci, ma spingerci ad abbracciare gli altri con amore”.
Il parroco ha poi lanciato un messaggio di responsabilità e consapevolezza. “In questi giorni abbiamo visto stampa e siti web privilegiare il sensazionalismo e il gossip, dimenticando il valore del rispetto umano. Dobbiamo cercare la luce nelle persone, promuovere il dialogo e la comprensione”.
Un pensiero speciale per i giovani: “Molti si sentono smarriti di fronte alle pressioni e ai giudizi anche per effetto dei social. Dobbiamo costruire una comunità che sostenga i giovani, che trasmetta loro fiducia e speranza. Quella speranza che ci fa rialzare dopo una caduta, che ci spinge a credere in un futuro migliore”.
Un messaggio chiaro, che invita tutti a fare del bene, anche nei momenti più difficili. Perché, come diceva Madre Teresa: “La vita è amore; donala”.
Servizio su La Valsusa di giovedì 20 marzo