Un incontro per trattare di “Qualità delle acque, i controlli integrati e gli allarmi PFAS (sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) in valle di Susa” è stato promosso da Smat (Società Metropolitana Acque Torino) e si è svolto martedì 9 aprile a Bardonecchia. Le intenzioni sono state quelle di spiegare cosa sono i PFAS, come agiscono, come si verifica la presenza e quali dati sono stati registrati nel territorio. A tal fine sono stati interessati ed interpellati sia i rappresentanti amministrativi del territorio, sia quelli tecnici degli Enti interessati dal tema acqua.
Erano così presenti, Paolo Romano (Presidente SMAT), Jacopo Suppo (Vicesindaco Città Metropolitana di Torino), Loredana Devietti Goggia (Presidente ATO3 Torinese), Chiara Rossetti (Sindaco del Comune di Bardonecchia), Mauro Carena (Presidente Unione Montana Alta Valle Susa), Maurizio Beria d’Argentina (Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea), Andrea Archinà (in rappresentanza del Presidente Unione Montana Valle Susa), Luca Lucentini (Direttore Istituto Superiore di Sanità), Secondo Barbero (Direttore generale ARPA Piemonte), Giuseppe Greco (Direttore Servizio Igiene e Sanità Pubblica ASL TO3), Enza Franca Pugliese (Dirigente Medico Referente SIAN ASL TO3) e Rita Binetti (Dirigente Laboratori e Qualità delle acque SMAT).
I dati delle più recenti analisi, mostrati nell’incontro hanno comunque restituito una situazione attualmente “tranquillizzante”, non solo in linea con le normative (anche future, che prevedono un massimo di 0,1 microgrammi/litro), ma in realtà i valori mostrati sono sotto la soglia di misurazione (0,02 microgrammi/litro).
Questo comunque non significa che queste sostanze non siano presenti in assoluto o che in talune situazioni non siano effettivamente stati registrati valori anomali, ma l’incontro è servito a dare voce alle preoccupazioni dei rappresentanti del territorio e alle spiegazioni da parte degli Enti che gestiscono sia l’acqua sia i controlli.
Servizio su La Valsusa dell’11 aprile.