Susa

Susa: nelle prime ore di lunedì 7 ottobre sgomberato il presidio No Tav di San Giuliano

Notte di tregenda, nelle prime ore di lunedì 7 ottobre, nella frazione di San Giuliano. Alle 2.30 circa è scattata l’operazione di sgombero,  del presidio No Tav, situato nel prato di proprietà di 1054 persone, quasi tutte appartenenti al movimento che si oppone al progetto dell’alta velocità ferroviaria.

Lì, mercoledì 9 ottobre cominceranno le procedure di esproprio, da parte di Telt, dei terreni acquistati dai militanti. Le forze di polizia, facendo un largo uso di lacrimogeni sparati direttamente dal vicino svincolo dell’autostrada A32, sono riuscite nell’intento di allontanare i circa 200 attivisti No Tav che, come capitava spesso dai mesi estivi, avevano passato fino a tarda ora la serata al presidio, in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine.

Mentre aspettavano, i No Tav avevano anche costruito alcune barricate, collocate sulla SS25, incendiandole per rendere complicata l’azione dello sgombero.

La resistenza dei militanti si è protratta per circa tre ore, tra lanci di sassi, razzi e bombe carta, ai quali le forze dell’ordine hanno risposto prima con i lacrimogeni e poi con gli idranti, spegnendo le barriere di fuoco innalzate dagli attivisti.

La strada statale è poi stata chiusa, a partire dalla frazione, per consentire la collocazione delle barriere di cemento comunemente chiamate “jersey”.

Servizio su La Valsusa del 10 ottobre.

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