Maria Mondiglio è un fiume in piena e naturalmente straripa, specialmente se si parla di judo, il suo grande amore, ma anche di sport in generale, e poi di amici, di famiglia, insomma, di vita.
Non siamo noi ad intervistarla, ma è lei a condurre il gioco, proprio come faceva sul tatami con centinaia e centinaia di giovani judoka che ha visto sfilare in quarant’anni di attività, allenamenti e gare.
“Mi sono innamorata di questo sport all’inizio degli anni settanta, perché a Torino, vicino a dove abitava mio fratello, c’era una palestra apposita. Fuori c’erano in esposizione alcuni kimono, e lì, senza un vero motivo, ho deciso che avrei fatto judo”.
Servizio su La Valsusa del 9 febbraio.