Quella di martedì 8 novembre doveva essere la serata della resa dei conti, e così è stato.
La sindaca Bruna Consolini ha dunque rassegnato le sue dimissioni, stravolgendo il previsto ordine del giorno del consiglio comunale, che comprendeva la discussione sulla delibera oggetto del conflitto del momento, riguardante l’accettazione dei fondi per la tutela e la messa in sicurezza del territorio dopo gli incendi del 2017 e la frana detritica del 2018, cioè una parte consistente dei 18 milioni previsti per coprire i 13 interventi di compensazioni Tav per la sezione transfrontaliera.
Interventi che la Regione, ente promotore, aveva inserito, in modo astuto ma decisamente discutibile e assolutamente scorretto, tra le opere di accompagnamento al progetto Torino-Lione.
Insomma, un vero e proprio ricatto alle amministrazioni, che considerano, giustamente, quei fondi come dovuti.
In una sala consiliare piena all’inverosimile, soprattutto per la massiccia presenza di attivisti No Tav, la seduta è subito precipitata in un silenzio di tomba per ascoltare il lungo ed articolato intervento della sindaca.
Servizio su La Valsusa del 10 novembre.