Un giornalista martire. Tale è stato il carmelitano Tito Brandsma, nato nel 1881 nei Paesi Bassi, ucciso con un’iniezione letale nel 1942 nel campo di concentramento di Dachau in Germania, canonizzato domenica 15 maggio da papa Francesco. Docente e rettore universitario, fu tesserato della Federazione internazionale dei giornalisti e assistente ecclesiastico della stampa cattolica. La sua testimonianza eroica di difesa della dignità della persona, di confidenza nel Signore, di opposizione alla dittatura, offerta attraverso la vita consacrata e sacerdotale, le lezioni e gli articoli, è uno stimolo all’impegno e alla coerenza per gli operatori della comunicazione e per tutte le persone di buona volontà.
Nel 1936 da Rettore dell’Università olandese di Nimega tenne una conferenza, ora pubblicata da Graphe.it in seconda edizione rivista, aumentata e corretta rispetto alla prima del 2013, con il titolo Amore per gli animali e amore per l’uomo (pp 47, euro 6, con appendici di Maria Concetta Bomba e Leonardo Caffo).
Nella Prefazione il giornalista Luigi Accattoli rileva che l’atteggiamento verso gli animali è un tema che ha registrato negli ultimi decenni un notevole mutamento. Con spirito profetico san Tito Brandsma disse: «una persona che è crudele verso gli animali corre il rischio di diventare crudele verso gli esseri umani. Una persona, viceversa, che è premurosa verso gli animali non tratterà aspramente neanche il suo prossimo» (p. 19).
Parole sante, pronunciate da un santo.
Fabrizio Casazza