Dal primo dicembre sono entrate in vigore le nuove tariffe del trasporto pubblico locale extraurbano, per treni e pullman, con aumenti che vanno dall’11% fino a toccare, se non oltrepassare in alcune tratte su gomma, la quota del 25%.
Un vero e proprio salasso per i pendolari.
Si parla, per i settimanali, di aumenti tra ’11 e il 15% (circa 3 euro), idem per i mensili (oltre 10 euro in più).
Un esempio: se prima da Susa a Torino in treno il settimanale costava 4.35 euro, ora occorrono 5.25 euro; il mensile era 90.50 ed è passato a 101 euro.
Ma la stangata arriva sui biglietti di corsa semplice che superano il 20% di rincaro: sempre da Susa a Torino in treno il costo oggi è di 5.25 contro i 4.35 del novembre scorso, ossia ben 90 centesimi in più (+20.6%); da Avigliana, se prima costava 2.45 euro, oggi costa 3.05 (+ 24.5%).
Chi abita a Giaveno e vuole andare in città usando il treno, tra andata e ritorno arriva a pagare quasi 10 euro, comprensivo anche del bus navetta fino alla stazione, aumentato da 1.50 a 1.90 euro (+ 26%).
Gli aumenti investono alla stessa stregua il trasporto su gomma: il mensile Formula 6 è passato da 78 a 87 euro, 9 euro in più (+ 11.5%).
Un po’ meno accentuato l’incremento del biglietto di corsa semplice che, per la stessa tratta, è passato da 3.15 a 3.30 euro (+ 5%), ma decisamente maggiore, in proporzione alle brevi distanze, le tratte locali, come da Giaveno a Avigliana e da Giaveno a Coazze, servite dalla ditta Martoglio, che – pur essendo privata -deve adeguarsi alle direttive del nuovo piano tariffario deciso dalla Regione.
Anita Zolfini
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