Sport

Un “pellegrinaggio” a piedi per onorare il Grande Torino

Sabato 4 maggio. Ore 5 del mattino. Stazione ferroviaria di Borgone. In attesa di salire sul treno delle 5,28 per Torino mi “messaggio” con un’amica. “Tu non sei a posto”, mi risponde con ironia e, m’ immagino, sorridendo come da par suo.

La schiettezza di certo non le manca. Solare, ma sempre diretta, forte e determinata in tutto ciò che fa e che dice. Non è facile spiegare a lei, ma non solo, che essere tifosi del Torino va oltre alla normale passione calcistica.

È un amore senza fine che mi ha trasmesso mamma Rita, grazie a mio nonno Carlo, che di Capitan Valentino Mazzola non era solo tifoso, ma anche amico. Un’amicizia nata per caso, una sera a Torino. Nonno era un ferroviere. Un giorno, terminato il suo turno sulla linea Bardonecchia-Torino, decide di fermarsi a dormire da una sua sorella e dal cognato. Mentre sale le scale del condominio torinese, quasi si scontra con un uomo che scende.

Continua su La Valsusa del 16 maggio.

Claudio Giovale

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