Chiesa oggi

Una settimana a Forno di Coazze per 23 aspiranti diaconi delle diocesi di Torino e Susa

Dal 21 al 26 agosto le famiglie degli attuali 23 aspiranti diaconi delle diocesi di Torino e di Susa hanno partecipato alla settimana residenziale a forno di Coazze.

La settimana residenziale a Forno di Coazze corona ogni anno di cammino degli aspiranti e dei candidati diaconi delle diocesi di Torino e di Susa, delle loro spose, delle loro famiglie e dei loro formatori, donando un tempo privilegiato di incontri.

I ritmi della vita di tutti i giorni qui rallentano, si gustano le pause, si riprende fiato.

Gli anni richiesti per il cammino di discernimento per il diaconato permanente sono cinque e in questi i sentimenti e le emozioni che si provano prima di affrontare la settimana con la grande famiglia degli aspiranti mutano e a volte fanno ammutolire: chi si appresta a viverla per l’ultima volta sente un groppo in gola, chi si accinge al primo incontro prova un po’ di timore.

Ma basta mettere piede qui a Forno, accolti dalla premurosa ospitalità della Casa «Gesù Maestro», circondati da tanti amici che come te stanno cercando di capire se il diaconato è la risposta alla chiamata del Signore, basta un istante per sentirsi a casa, tra fratelli e sorelle.

La settimana è costellata di tanti momenti arricchenti, di incontri con persone speciali che vengono a parlarci e a stimolare la nostra meditazione su vari temi. Quest’anno il cammino ha avuto come tema «affettività e famiglia» e abbiamo ricevuto in dono alcune riflessioni dai nostri ospiti su: matrimonio e diaconato (video di don Giovanni Frausini); gestione dei conflitti e aggressività (dottor Marco Bertoluzzo); famiglia: una vocazione in cammino – accompagnare le fragilità (don Mario Aversano, Luca e Ileana Carando dell’Ufficio di Pastorale della Famiglia).

Ma ci sono stati altri incontri preziosi. L’incontro con se stessi. In questa settimana si può essere davvero se stessi e spesso si rimane sorpresi non solo della bellezza nascosta degli altri, ma persino della propria.

L’incontro sincero con le tante esperienze e i tanti talenti delle altre persone: qui ci si rende conto di quanto la diversità, se condivisa, sia una ricchezza enorme.

L’incontro con i nostri bambini e i nostri ragazzi. Guidati dalle splendide animatrici, in questa vacanza tra amici veri riescono sempre a stupirci e a donare a tutti la gioia del loro stare insieme, la profondità delle loro riflessioni, la freschezza della loro amicizia con il Signore.

L’incontro con il nostro Vescovo Roberto che con il suo ascolto ha impreziosito questo nostro particolare periodo di discernimento, e con le sue parole ci ha coinvolti nella ricerca dell’armonia della Chiesa.

L’incontro con il Signore. In questo luogo silenzioso, dove si sentono il cantillare dell’acqua del torrente e il richiamo delle campane della vicinissima grotta (oltre che le gioiose voci dei nostri figli e la campanella del super-cuoco diacono Giovanni che ci richiama a mensa!), in questo luogo in cui ci si sente così vicini a Maria, qui ci si rende conto che per dire il nostro grazie al Signore le parole non sono sufficienti: è proprio necessario che l’intera nostra vita diventi un canto di lode a Lui che ci ama in modo inspiegabile, nonostante (o per meglio dire «nelle») nostre stonature. Un canto che potrà far danzare il cuore di tutti, se sapremo vivere da fratelli e sorelle ogni nostro giorno, ora che siamo tornati a casa!

E tornando al «grazie» non può mancare anche quello rivolto al Rettore del Santuario di Forno don Michele Olivero e ai diaconi che collaborano nella gestione del santuario.

Laura Antonetto

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