Una telefonata che non si dimentica. “ Era una mattina, verso le 10, quando il telefono ha squillato. Stavo lavorando e avevo lo smartphone silenzioso. Un paio d’ore dopo, guardando le chiamate ricevute, in mezzo a numeri strani di call center, c’era uno 011 seguito da alcune cifre. Ho richiamato immediatamente. Era il Centro Trasfusionale che ha sede nell’ospedale Regina Margherita”.
Inizia così il racconto di Wilmer Cappellato, 41 anni, che divide le sue giornate tra l’attività di imprenditore e quella di uomo di spettacolo, cantante e conduttore tv a Primantenna con il nome d’arte di Wilmer Modat.
Alpignanese da sempre, da alcuni anni Wilmer si è trasferito ad Almese dove convive con la sua compagna. Nel 2023 è stato chiamato dal Centro Trasfusionale perchè risultava potenzialmente compatibile con una persona che necessitava di trapianto di midollo.
Ritorniamo indietro, al 2016. Ad Alpignano ci sono i suoi amici ed è proprio uno di loro, Domenico, che un giorno di tanti anni fa gli butta lì una proposta: perchè non ti iscrivi all’Admo? “ Ma figuriamoci! Non sapevo neppure cosa fosse. Donatore di midollo osseo? Non ci penso proprio”.
E invece non è andata così: “ In realtà – continua a raccontare Wilmer – ci ho pensato quando ho conosciuto la moglie di Domenico, in cura per la leucemia”.
Cappellato rientra nei parametri dei potenziali donatori e si iscrive all’Associazione Donatori Midollo Osseo. “Se qualcuno avrà bisogno di me e il mio midollo sarà compatibile, io ci sarò”: era il pensiero che lo accompagnava. Fino a quella telefonata in una fredda mattina nei primi mesi del 2023. Un turbinio di pensieri avvolge la mente di Wilmer: “Non vedevo l’ora di andare a fare tutti gli esami di approfondimento. So che quando c’è bisogno di trapianto i tempi devono essere rapidi”.
La compatibilità con il donatore c’è: “Subito è partita la serie di visite specialistiche alle Molinette, l’ultimo step è stato il colloquio con lo psicologo ”. Un po’ di paura man mano che si avvicinava la data del prelievo? “ No, ero molto tranquillo e sereno. Avrei voluto fare la donazione subito. Anzi, a pensarci, una paura ce l’avevo, era quella che mi dicessero che non potevo donare per qualche mio problema di salute”.
Servizio su La Valsusa del 19 settembre.
Carmen Taglietto